Olimpiade di Barcellona

FIORETTO D'ORO / CRONACA DEL TRIONFO
 

La lunga notte di passione. Tutta Jesi davanti alla tv

  JESI - Alle 11 di giovedì sera, quando Giovanna ha cominciato gli incontri di semifinale, la città si è praticamente fermata. Pochissime persone in giro, tutti i televisori sintonizzati su Barcellona, famiglie intere riunite per fare il tifo per la portacolori del club Scherma Jesi. Persino i fracassoni più impertinenti per una sera hanno deciso di spegnere i loro moto per mettersi «in visione e all'ascolto». Così nel giro di pochi minuti intorno alle 23 sulla città è sceso un silenzio totale, rotto dai commenti in sottofondo dei telecronisti e dalle grida di esultanza che si levavano ad ogni azione vincente di Giovanna. Per un'ora nelle case la gente è rimasta immobile alla tv con il fiato sospeso, passando in continuazione dalla speranza allo sconforto, dall'entusiasmo alla disperazione.  

 

Giovanna ad una rassegna stampa.

  Non vorrei essere, al posto dei genitori, avrà commentato qualcuno quando la schermitrice jesina si trovava in difficoltà chiedendosi anche quale potesse essere lo stato delle coronarie dei maestro Triccoli, l'artefice principale della formidabile scuola jesina e primo allenatore di Giovanna, e quelle dei presidente dei club scherma Alberto Proietti Mosca. Dal canto suo, papà e mamma Trillini stavano vivendo separati, per causa di forza maggiore, distanziati da un migliaio di chilometri,le stesse emozioni. La mamma e il fratello, sulle tribune del Paláu de Melalurgia, a due passi da Giovanna, il babbo, costretto da una lieve indisposizione, a casa, davanti alla tv. Alle 23,20, quando Giovanna ha messo a segno l'ultima stoccata, sbarazzandosi dell'ex sovietica Sadovskaia, nessuno si è mosso dalla poltrona.

Giovanna esulta per la medaglia appena vinta.

La finale, che sarebbe cominciata di li a pochi minuti, non consentiva distrazioni. Al massimo qualche rapido zapping, tra Rai e Montecarlo per non ritardare neppure di un istante l'appuntamento con la finalissima. Che, manco a farci apposta, e rischiando stavolta leLe fiorettiste azzurre insieme sul palco.coronarie di buona parte degli italiani, ha regalato, emozioni in serie e souspance degna dei migliori thrilier. Due volte in vantaggio e altrettante raggiunta sul filo di lana, padrona della cellula fotoelettrica; Giovanna aveva fatto agitare sulla poltrona anche quelli che di sport normalmente si disinteressano. La fiorettista jesina aveva fatto tremare suoi fans quando sul 3-1 in , suo favore nella manche decisiva, si era vista annullare il vantaggio dalla irriducibile avversario a soli 7 secondi, dalla, fine. Adesso si demoralizza, non ce la fa più, sentenziavano in molti. Ma Giovanna ha carattere da vendere è volontà dello stesso metallo del suo fioretto.

 L' ultimo assalto ha liberato il suo urlo vincente al quale a piu’ di mille chilometri di distanza, si, è unito quello degli jesini e di tutta l' Italia davanti alla tv. Allo scoccare della mezzanotte quando le lacrime di delusione della cinese e quelle di gioia di Giovannea hanno messo fine ad una tensione che durava dalle prime ore dei mattino la città é per un attimo impazzita. Abbracci e scene di giubilo, nel salotto di casa, qualche improvvisato carosello per le strade e i clacson a tutto volume le immagine tivù rimandavano l'abbraccio tra Giovanna e Stefano Cerioni, poi tutti a nanna. C'è l'oro a squadre da conquistare e Giovannea sarà ancora protagonista. Da ieri davanti alla palestra di via Solazzi, accanto, al tricolore, sventola pigramente Ia bandiera con i cinque cerchi. Sulla porta un cartello. Giovanna sei grande. E chi ne dubitava?  

  Gianni Angelucci  ( Il Resto del Carlino )

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Aggiornato il: 16-12-01 .